Pane romano: un viaggio nel tempo dalle antiche terme romane alle nostre tavole 🏛️

Si sente spesso parlare di pane romano… Vi siete mai chiesti perché noi romani siamo così fissati con il pane?
Beh, la storia ce lo spiega benissimo! Già gli antichi romani non scherzavano con la panificazione. Pensate che accompagnavano il pane con la puls (una specie di polenta ante litteram) e chiamavano i Greci mangiapolenta – un po’ come noi oggi con i milanesi e il risotto! 😄
Durante l’Impero di Augusto, a Roma c’erano più di 300 panetterie gestite da greci esperti. Mica pizza e fichi! Avevano già capito che il pane era un business serio, tanto che esistevano leggi precise: il fornaio non poteva cambiare mestiere senza rinunciare a tutte le sue proprietà. Una volta panettiere, sempre panettiere!

Le varietà che facevano gola 🥖

I nostri antenati romani non si accontentavano del solito pane bianco. Anzi, avevano già le loro specialità:

  • Nauticus: il pane dei naviganti (il primo “da viaggio”!)
  • Gradilis: quello del teatro (per non disturbare durante gli spettacoli)
  • Ostrearius: perfetto con le ostriche (eh sì, già allora erano raffinati!)
  • Digestus: per chi aveva problemi di stomaco (il primo “pane terapeutico”)

Dal Medioevo a oggi: la tradizione continua 🕰️

Dopo la caduta dell’Impero, l’arte panaria romana non si è mica arresa! Nel V secolo d.C. sono nati i monasteri, veri custodi delle tradizioni culinarie. I monaci hanno tramandato l’arte della panificazione per secoli, fino all’anno Mille quando sono nati i comuni e le prime corporazioni di panettieri. Ma la vera svolta? L’arrivo delle tecniche dalla tradizione romana classica: placenta dolciaria (l’antenata della nostra crostata!), sesamides (pane al sesamo), e il radium – un pane dolce a forma ovale che i romani del Medioevo chiamavano maritozzo. Sì, avete capito bene (ricordate che ne abbiamo già parlato qui?): il maritozzo ha origini antichissime! 🥐

Le star del pane romano ⭐

La rosetta: l’icona intramontabile

Ah, la rosetta! O come la chiamiamo noi, michetta (anche se i milanesi protestano). Croccante fuori, soffice dentro, perfetta per tutto. È il pane democratico per eccellenza: va bene dalla colazione con la marmellata al panino con la mortazza del pranzo.

La Ciriola: la vera romana DOC

La ciriola è il pane più tipicamente romano che ci sia. Dal latino medievale ciriolus (che significa “cero”), ha quella forma allungata e affusolata che la rende perfetta per essere spezzata a mano. Una volta si chiamava addirittura ciumachella – un nome che faceva ridere già allora! 😂

Il pane di Lariano: quando la provincia batte la capitale 🏆

E qui arriviamo al pezzo forte: il pane di Lariano! Questo tesoro dei Castelli Romani ha una storia che fa invidia persino al Colosseo. Prodotto esclusivamente con lievito naturale, conserva intatto quel sapore rustico e genuino che ci riporta indietro nel tempo.
Fun fact: il pane di Lariano è così buono che nel dopoguerra le squadre di operai di Roma facevano la gita a Lariano solo per comprarlo e portarselo a casa!

Il pane di Genzano: l’aristocratico della famiglia

Il pane di Genzano è il fratello più raffinato del Lariano. Fatto solo con lievito naturale e cotto nei forni a legna di castagno, ha quel sapore inconfondibile che conquista al primo morso. La crosta dorata e croccante nasconde una mollica soffice e profumata che mantiene la fragranza per giorni. Ancora oggi, appena arrivi a Genzano, il profumo del pane ti accoglie sin dall’alba. È l’odore della tradizione! 🌅

Dal succhiotto alla bruschetta: l’arte di non sprecare⏰

La tradizione contadina romana ci ha insegnato una cosa fondamentale: il pane non si butta mai! I bambini di una volta crescevano con il succhiotto – una mollica di pane bagnata chiusa in un fazzoletto. Poi si passava al pane nella zuppa di latte, alle merendine di pane, zucchero e vino, fino agli spuntini più elaborati: bruschetta, panzanella, e tutti i classici che ancora oggi ci fanno venire l’acquolina. Come cantava Fabrizi: “È bono ner caffè, co’ la ricotta, cor gelato, l’aranci in insalata, cor prosciutto, li fichi e la caciotta” ☕🍑🧀

Perché scegliere l’artigianale oggi? 🤔

In un mondo di pane industriale e sapori standardizzati, riscoprire le tradizioni del pane romano significa scoprire sapori dal gusto autentico e dalla qualità artigianale con lievitazione naturale e ingredienti selezionati. E non è finita qui! Nel nostro ristorante potrete assaggiare il nostro pane speciale con impasto di pinsa, che inoltre vendiamo a 6€ al kg a tutti coloro che volessero acquistarlo. Vi garantiamo che con ‘sto pane farete delle scarpette magiche ✨
Vi aspettiamo! 🍝🏛️

Staff de A La Romana