Siamo nel pieno della stagione delle fave e noi, che de cucina romana ce ne intendemo, non potevamo mica lasciarci scappare l’occasione de raccontarvi la storia de questo legume che ha fatto la fortuna dei nostri antenati. Maggio è proprio il momento perfetto pe’ gustarsele al massimo della loro bontà!
Ma sapete che le fave so’ protagoniste della tavola romana da più de duemila anni? Già ai tempi dell’antica Roma, quando ancora Cesare faceva er boss, le fave erano il piatto del popolo – quello vero, non quello dei ricchi sfaccendati che se magnavano solo ostriche e pavoni.
Una storia lunga quanto la Via Appia
Pensate che già i nostri bis-bis-bis-nonni romani coltivavano le fave in tutto l’impero. E non era solo questione de gusto – era proprio questione de sopravvivenza! Questi legumi erano talmente importanti che perfino alcune delle famiglie nobili più potenti presero il nome da loro. La gens Fabia – sì, avete capito bene, la famiglia dei Fabi – deve il suo nome proprio alle fave! E pure i Pisoni (dai piselli), i Lentuli (dalle lenticchie) e i Ciceroni (dai ceci). Praticamente metà del Senato romano aveva un legume nel cognome!
Ma la cosa più bella è che questa tradizione non s’è mai persa. Dalle campagne del Lazio fino alle tavole romane d’oggi, le fave continuano ad esse le protagoniste indiscusse della primavera.
Cacio e ova: er matrimonio perfetto
Quando diciamo “fave alla romana”, non parliamo de roba complicata. La vera cucina romana è quella semplice, quella che prende ingredienti genuini e li fa diventare qualcosa de straordinario senza tante fisime. Le fave vanno fatte a modo: fresche de stagione (quando c’è stagione, mica quelle surgelate!), spadellate con un po’ de guanciale che glie dà quella nota affumicata che fa la differenza e poi, tocco de classe: cacio e ova.
Il bello della cucina romana è che non serve essere degli chef stellati pe’ fare na roba buona. Serve solo rispetto pe’ gli ingredienti e la voglia de fare le cose per bene. Le fave, quando sono fresche e tenere come quelle che stiamo usando in questi giorni, hanno già tutto quello che serve: sapore, consistenza e quella dolcezza naturale che ti fa capire perché i romani antichi ne andavano matti.
Fave e pecorino: un matrimonio che dura da secoli
C’è una cosa che dovete sapere sulle fave: il loro matrimonio con il pecorino romano non è mica casuale. Questa combinazione nasce dalla tradizione pastorale, quando i pastori portavano sempre con sé un pezzo de pecorino stagionato e, quando capitava la stagione, se accompagnavano le fave fresche direttamente dal campo. Una merenda semplice che è diventata uno dei piatti più rappresentativi della cucina del centro Italia. E pensare che qualcuno ancora oggi storce er naso quando sente “cucina povera” – ma povera de che? Sicuro non de gusto!
Vi aspettiamo per il mercatino di Medicina!
A proposito de tradizioni che continuano: domenica prossima c’è l’appuntamento mensile con il mercatino dell’antiquariato di Medicina! E noi, naturalmente, saremo aperti con doppio turno a pranzo pe’ accogliere tutti quelli che vengono a fare un giro tra le bancarelle. Vi aspettiamo ❤️
Staff de A La Romana
P.S. Non perdetevi il nostro ultimo articolo sulla coda alla vaccinara!